Quando i cittadini sono stati chiamati alle urne il 4 marzo sulla scheda hanno trovato un simbolo diverso. Già, perché l’attuale primo partito d’Italia non si è più presentato come Lega Nord – Padania, ma come Lega – Salvini premier. Tutti converranno con me nel vedere in questo cambiamento la volontà di racimolare qualche voto anche al Sud, dove presentarsi nella veste dei vecchi indipendentisti padani sarebbe apparso quasi un ossimoro, confidando nella memoria corta degli elettori e auspicando che questi ultimi avessero avuto modo di dimenticare o soprassedere sulle innumerevoli manifestazioni di disprezzo che era usanza rivolgere loro. Tuttavia, tanto sul simbolo storico quanto su quello coniato appositamente per il rinnovo del parlamento dello scorso anno, campeggia in bella vista la figura del Guerriero di Legnano, con l’intento di rievocare la battaglia con cui i comuni riunitisi sotto la Lega Lombarda sconfissero Federico I detto Barbarossa, bramoso di riottenere il controllo sull’Italia settentrionale. Continua a leggere